lunedì 21 novembre 2011



Dici: è faticoso frequentare i bambini. Hai ragione. Aggiungi:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, scendere,
piegarsi, farsi piccoli. Ti sbagli. Non è questo l’aspetto più
faticoso. E’ piuttosto il fatto di essere costretti ad elevarsi,
fino all’altezza dei loro sentimenti. Di stiracchiarsi,
allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi. Per non ferirli.”
Di Janusz KorczacAggiungi immagine



“NON POSSIAMO ASPETTARE DI CRESCERE!”

Il 20 novembre è la giornata Mondiale dei Diritti del “Fanciullo”, istituita per celebrare la data in cui la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, nel 1989.
Violenze, maltrattamenti, accesi conflitti familiari ed altre cause di disagio minorile sono fenomeni attuali e sempre più in crescita, anche nel nostro territorio.
Secondo i dati Cismai (Coordinamento italiano dei servizi di rischio, abuso e maltrattamento), in Italia sono almeno 700.000 i bambini a rischio di violenza e abusi psicologici e fisici. Più di mille i casi di violenza sessuale (di cui 302 aggravata), 33 bambini e adolescenti uccisi, 3.434 le persone denunciate o arrestate per questo tipo di reati. Purtroppo però è molto difficile avere dati precisi sul numero delle vittime, perché spesso la violenza viene esercitata lontano dalle luci dei riflettori, negli ambienti familiari, in luoghi ben distanti dalla vigilanza delle autorità.
La violenza lascia un segno indelebile nell’animo dei bambini, minando il loro corretto sviluppo, pregiudicando la loro vita futura!
Impegnarsi nella prevenzione contribuisce ad assicurare un futuro migliore all’umanità.
La ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989 ha rappresentato un momento di svolta importante: il bambino diviene da soggetto privo di parola, a soggetto competente, titolare di diritti e cittadino. Proprio questo Documento Internazionale, così importante per la tutela dei diritti dell’infanzia, sancisce un principio fondamentale: il Diritto all’Ascolto del minore.
L’art. 12, infatti, stabilisce che ogni fanciullo ha il “diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa e che le opinioni del fanciullo siano debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità”.
Chi può ascoltare la voce dei bambini? Quando è permesso ascoltarli? Quali sono gli effetti dell’ascolto in un contesto di aiuto se contemporaneamente è aperto un iter giudiziario? Come è possibile conciliare un ascolto che vuole soddisfare il diritto alla salute psicofisica di un minore con le esigenze dei procedimenti giudiziari? E’, dunque, necessario un lavoro corale di psicologi, neuropsichiatri, insegnanti, famiglie, assistenti sociali, medici, magistrati, rappresentanti processuali esperti, sociologi, affinché l’ascolto di un minore possa tradursi in azioni che risultino coerenti e tempestive con le informazioni raccolte, specialmente se queste indicano la sussistenza di uno stato di grande sofferenza, di rischio o di pericolo, che richiede l’attuazione di misure di sostegno alla famiglia e/o alla tutela immediata per il minore.


Nel ritenere importante che periodicamente si ricordi e si faccia il punto sulla situazione dei bambini nel mondo, per indicare o riaffermare necessità e linee di azione, riteniamo che il modo migliore per “celebrare ed onorare” sia......farlo ogni giorno, ogni notte ed in ogni luogo, occupandosi di loro.



www.movimentoinfanziaumbria.blogspot.com
www.movimentoinfanzia.it
Sede Legale: Viale dei Mille n. 55 – 50131 – Firenze
e-mail: posta@movimentoinfanzia.it
tel. 055/5088028

sabato 19 novembre 2011

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

IL BLOG E' INATTIVO PER RISTRUTTURAZIONE DEL SITO NAZIONALE DEL MOVIMENTO PER L'INFANZIA.