venerdì 12 giugno 2009

Si impicca a 9 anni dopo una nota


Milano, s'impicca a 9 anni dopo una notaLo zio: deriso continuamente dai bulli

MILANO (12 giugno) - Un bambino di nove anni si è impiccato ieri pomeriggio con il laccio dei pantaloni della tuta nella sua cameretta a Truccazzano, nell'hinterland milanese, probabilmente a causa di una nota che l'insegnante gli aveva fatto per la scarsa attenzione prestata alle lezioni. Il bambino è stato trovato dalla madre che ha cercato, senza successo, di rianimarlo.L'inchiesta: ipotesi prevalente è suicidio. È quella del suicidio l'ipotesi prevalente sulla morte del piccolo Andrea P. Al momento, infatti, ai carabinieri e agli inquirenti non risultano altre possibili spiegazioni della tragedia che ha distrutto una famiglia e funestato un intero paese. Nuovi elementi potranno forse essere acquisiti dopo aver sentito i compagni di scuola di Andrea e aver riascoltato i genitori che al momento sono straziati dal dolore e poco in grado di ricostruire la vicenda in tutti i più piccoli dettagli. I carabinieri: nessun riscontro su eventuale gioco. Secondo i carabinieri della Compagnia di Cassano D'Adda (Milano), il bambino si è tolto la vita utilizzando i laccetti dell'elastico di una tuta. Non ha trovato riscontri ufficiali, invece, l'ipotesi di un gioco finito male avanzata in ambienti scolastici. «Non escluderei - ha detto il sindaco, Vittorio Sartirana, che a lungo ha confortato i genitori - che il bambino avesse in mente una qualche forma di gioco. Nel senso che forse nel momento in cui ha deciso di compiere quel gesto non si rendeva ben conto della differenza tra la realtà e la finzione». Lo zio: ipotesi bullismo. Non è stata solo una nota, probabilmente, a scatenare l'imprevedibile reazione che potrebbe aver portato Andrea a togliersi la vita. Secondo lo zio, infatti «quella non era la prima nota e lui le prendeva sempre per colpa degli altri, che lo prendevano continuamente in giro». «Non so, forse perchè era magro, con gli occhiali, forse perchè era timido, però era continuamente bersagliato da scherzi da parte dei suoi compagni - dice lo zio Donato C., 33 anni -, il problema è che gli altri erano più furbi e le maestre beccavano sempre lui». «Rimproverato per una ingiustizia». Il fratello della mamma ha confermato che quella di ieri, nell'ultimo giorno di scuola, non era certo la sua prima nota. «Non è attento e non segue la lezione», vi sarebbe scritto sull'appunto portato a casa sul diario del piccolo Andrea. «Lo avevano preso in giro come al solito - dice tra le lacrime lo zio -. Per questo si era distratto e quando la maestra lo ha rimproverato, lui, che si sentiva nel giusto, ha sbuffato alzando gli occhi al cielo. E così è arrivata la nota. Beh, forse nell'ultimo giorno di scuola potevano esser clementi».Lezioni contro il bullismo. Nel suo istituto, la Scuola Primaria Fratelli Ferrandi, proprio il 27 maggio scorso si è tenuta una "Giornata contro il Bullismo", che prevedeva attività di sensibilizzazione tramite la visione di film e discussioni di gruppo.Una piccola scuola con 8 classi. La scuola che frequentava il bambino è la "Fratelli Ferrandi" di via Pascoli. Il piccolo Andrea studiava nella quinta classe. La scuola, una costruzione nuovissima circondata da un prato, ha otto classi - dalla prima alla quinta -, 19 insegnanti per 148 bambini, 29 dei quali sono stranieri, e quattro collaboratori scolastici. L' istituto osserva il tempo pieno e prevede anche il servizio di refezione scolastica. La scuola dipende dalla direzione dell'istituto scolastico comprensivo "Alessandro Manzoni" di Pozzuolo Martesana dal quale dipendono una decina di scuole.Per la preside un gioco finito male. Secondo la preside della scuola, la nota non c'entra nulla ma «è stata solo una tragica fatalità». Ne è convinta Maria Luisa Balconi, la preside dell'Istituto comprensivo di Pozzuolo Martesana da cui dipende anche la scuola Fratelli Ferrandi di Truccazzano, frequentata dal bambino di nove anni trovato ieri impiccato nella sua cameretta. La preside ha incontrato questa mattina i genitori del ragazzo «e anche loro hanno escluso che la nota presa a scuola possa averlo indotto al suicidio: anche il padre mi ha detto che, con tutta probabilità, è stato un gioco finito male». Andrea aveva tutti voti alti. «Ho firmato ieri la sua scheda di valutazione - aggiunge la preside - il ragazzo aveva tutti voti alti e anche la madre mi ha detto che non lo aveva visto particolarmente turbato per la nota, che altro non è che un richiamo scritto. Escludiamo quindi che sia stato un suicidio, l'idea è che abbia sperimentato un gioco finito male».L'inchiesta: i genitori non fanno riferimenti a giochi. Saranno sentiti compagni di classe e maestre nelle indagini per accertare la morte di Andrea, il bambino di 9 anni trovato impiccato nella sua abitazione di Truccazzano, nel Milanese. A quanto si è saputo, nel corso delle indagini i genitori non avrebbero fatto riferimento a un gioco, come invece ipotizzato dal preside della scuola. Andrea aveva di recente preso una nota a scuola e, sempre a quanto si è saputo, ne aveva prese altre in passato.